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A tu per tu con l’ex campione di salto con l’asta Giuseppe Gibilisco

Una vita per lo sport quella dell’atleta siracusano, prima sulle piste d’atletica oggi nelle strade della sua città.

Sportivo a 360°, il siracusano Giuseppe Gibilisco è un campione da record. L’astista degli Azzurri conquista l’oro ai Mondiali di Atletica del 2003 e il bronzo alle Olimpiadi di Atene nel 2004, per poi dedicarsi ad altri sport e all’attività sociale grazie alla nomina di assessore allo sport per la sua città.  

La disciplina che lo ha visto diventare campione affonda le sue radici nella Gallia del III secolo a.C., per poi ricomparire nelle prime Olimpiadi dell’età moderna, tenutesi ad Atene nel 1896, quando il record fu raggiunto dall’americano William Hoyt con un salto di 3,30 metri. Gibilisco, oltre 100 anni dopo, riesce a volare quasi 3 metri più in alto, vincendo il titolo con 5,90 m. 

Come nasce la passione per il salto con l’asta? 

“Quando ero quindicenne mi avvicinai allo sport con i Giochi della Gioventù”, racconta Gibilisco accennando alla manifestazione sportiva per i ragazzi delle scuole nata sul finire degli anni ‘60, e continua “prima, infatti, mi avvicinai al salto in lungo…poi, un po’ annoiato, mi sedetti su un muretto del campo di atletica in cui mi allenavo a osservare dei ragazzi che, invece, stavano provando il salto con l’asta”.

E fu un colpo di fulmine. Da quel momento Giuseppe Gibilisco, asta in mano, comincia a praticare lo sport olimpico: “Fu lì che conobbi il mio allenatore e mentore Silvio Lentini, innamorandomi di questa disciplina. Ogni pomeriggio di nascosto a mia mamma, molto protettiva verso i figli, prendevo il bus e andavo fino al Campo Scuola per allenarmi con l’asta”.

A un certo punto però, dall’essere una semplice attività sportiva pomeridiana ci si rende conto che i risultati dell’allora ragazzino cominciavano a essere apprezzati oltre i confini siciliani: “vinto il mio primo titolo regionale saltando 3 metri e 50, quando ero ancora un adolescente, capii che quella era la mia passione sportiva. In quel momento è nato un amore e se le cose si fanno così si riesce bene” ricorda entusiasta Gibilisco. 

Giuseppe_gibilisco

A 17 anni Giuseppe Gibilisco lascia la Trinacria per spostarsi a Formia, dove da quel momento, e per tutta la sua carriera, viene guidato da Serhij Bubka che lo accompagnerà nelle sue vittorie più importanti.

Parlando del titolo conquistato ai Campionati del mondo di atletica leggera di Saint-Denis nel 2003, Gibilisco racconta: “arrivai con un livello di sicurezza importante. Erano circa 2-3 anni che mi allenavo senza infortuni; quindi, arrivai a Parigi con la consapevolezza di poter dimostrare tanto. Un po’ l’adrenalina e un po’ la voglia di uscire fuori dai canoni mi portò a fare quell’impresa e vincere il titolo del mondo” ricorda orgoglioso il campione

Ma quali sono le emozioni che prova uno sportivo quando compie un gesto atletico così importante?

“È difficile esprimerle a parole e ciò che io auguro è di viverle. Lì mi sono reso conto che abbiamo un quantitativo di energie che nel quotidiano non si hanno. Se ci si riesce a spingere fino a quel livello, si riesce ad avere un bacino di energie che fa paura. Nel quotidiano non le sfruttiamo, non ne siamo consapevoli”. 

Lo sport come conoscenza di sè, dunque… “Sì, non c’è bisogno di farlo per diventare campioni del mondo… ma della vita. Ognuno di noi ha un talento, e non per forza di natura sportiva, ma lo sport suggerisce man mano a cosa appassionarsi”.

E a proposito di talenti e sportivi, il siracusano campione del mondo è l’idolo e, fino a poco tempo fa, anche allenatore della promessa azzurra Claudio Stecchi. L’astista, a 19 anni dal suo maestro, ne eguaglia il risultato registrando il record italiano indoor a Liévin, in Francia. “Claudio è cresciuto tanto ed è riuscito a fare buone cose” afferma orgoglioso Gibilisco, “e penso possa ancora fare tanto”.

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Ma oltre al salto con l’asta anche altri sport… una passione senza fine!

Bob e bicicletta, paracadutismo e voli di tutti i tipi, non mi faccio mancare nulla” dice ridendo Giuseppe Gibilisco “lo sport, di qualsiasi tipo, per me è una ragione di vita”. 

Per questo motivo, l’ex campione ha deciso di impegnarsi in prima persona nello sport, specialmente per renderlo accessibile a tutti nella sua terra: “Come assessore allo sport mi sto muovendo per cercare di dare un nuovo volto a questa città, che ha bisogno di persone che la rendano attiva soprattutto dal punto di vista delle manifestazioni e degli eventi. Verrà finalmente costruito un palaindoor per l’atletica”.

Una nuova speranza, dunque, per gli atleti del territorio che probabilmente, in un futuro non troppo lontano, potranno sviluppare il loro talento in casa e, conclude Giuseppe Gibilisco: “È con la stessa grande passione per le discipline atletiche che noi sportivi guardiamo alle generazioni future”.