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Cristian Maitan, miglior sommelier d’Italia 2023

Cristian Maitan, 29enne veneto con la passione per l’enologia che le scorre nelle vene fin dall’adolescenza, è il Miglior Sommelier d’Italia 2023: ci ha raccontato la sua esperienza fatta di studio, condivisione e tanta voglia di mettersi in gioco.

Cristian Maitan, classe 1995 di Ponte di Piave (Treviso), è stato eletto Miglior Sommelier d’Italia durante la finale del concorso dell’Ais - Associazione Italiana Sommelier - tenutosi lo scorso novembre a bordo di MSC World Europa a Genova durante la 55ª Convention Nazionale dell’Ais.

Maitan è stato premiato da Sandro Camilli, presidente di Ais, da Sabrina Schench, responsabile dell’Istituto Trento DOC e da Alessandro Nigro Imperiale, miglior sommelier d’Italia Ais 2022. Al secondo posto si è classificato Marco Casadei di Ais Romagna, mentre al terzo Massimo Tortora di Ais Toscana.

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Il Miglior Sommelier d’Italia - Premio Trentodoc è il concorso organizzato ogni anno da Ais in collaborazione con l’Istituto Trentodoc, con l’obiettivo di contribuire a valorizzare la figura del sommelier e a incrementare la conoscenza e la divulgazione di una delle più prestigiose realtà vitivinicole italiane.

"Il concorso che decreta il Miglior Sommelier d’Italia è uno degli appuntamenti principali della nostra associazione - ha affermato Sandro Camilli - che arriva a conclusione di una Convention più che mai ricca e partecipata. La finale di oggi è la conclusione di un percorso lungo e articolato, composto da ben tre preselezioni. I sommelier arrivati a questo punto sono veri e propri ambasciatori in giro per l’Italia e per il mondo di questo straordinario prodotto che è il vino. 

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I candidati hanno dimostrato le proprie conoscenze in viticoltura, enologia, degustazione, analisi organolettica e decantazione di vini, oltre a prove di comunicazione. I ragazzi e le ragazze che si iscrivono ai nostri corsi vedono una vera prospettiva occupazionale: con il titolo di sommelier non si riceve soltanto un diploma, ma si impara un mestiere a tutto tondo".

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Cristian Maitan e il suo primo approccio al mondo del vino

"Io sono figlio d’arte perché i miei genitori sono ristoratori, quindi già da molto piccolo giravo tra i tavoli, ecco da dove arriva il mio amore per la sala. - ci racconta Cristian Maitan - Al Nuovo Ranch con me siamo arrivati alla quarta generazione, siamo aperti dal 1945 e da che siamo partiti come osteria di paese, oggi siamo un ristorante a tutti gli effetti».

Poi avvenne l’incontro con il mondo del vino mentre frequentava l’istituto alberghiero, grazie al professore di sala Simone Bonato «che è stato il primo a darmi le chiavi per la lettura del calice, le prime nozioni per poter affrontare quest’ultimo in maniera adeguata» afferma Maitan, raccontandoci anche della sua prima soddisfazione a 19 anni quando vinse a Bologna un concorso per aspiranti sommelier.

«Più che un amore per il calice è stato un amore letterario, legato allo studio, alla ricerca e alla conoscenza delle etichette. Ciò che mi ha colpito di più durante l’istituto alberghiero non è stato tanto l’approccio al calice in sé, ma a ciò che era collegato alla storia, al racconto, alle diversità territoriali, tipicità legate alle diverse comunità.

Ovviamente l’approccio al calice è diventato sempre più importante, rispettoso e ricercato, accompagnato dalla volontà di capire, ricercare e dedurre sempre di più, trovando un trasporto sempre maggiore legato ai fattori storici, culturali e territoriali di una determinata zona".

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Entrare nel vivo della competizione più ambita dai sommelier

Nel 2018 arriva la vittoria del titolo di Miglior Sommelier Ais Veneto, all’età di 23 anni, vincendo poi anche il titolo di Miglior Sommelier del Conegliano Valdobbiadene, concorso monotematico ma strutturato verosimilmente al concorso come miglior sommelier della regione: "Ho terminato il percorso da sommelier Ais a metà del 2017 e ho subito provato il concorso come Miglior Sommelier Ais Veneto e sono arrivato secondo classificato, capendo che questa poteva essere la strada giusta per me.

L’aspirazione nel concorrere ce l’ho da quando frequentavo la scuola alberghiera, dandomi il gancio per mettermi in gioco. Mi sono interessato anche dopo aver ottenuto ottimi risultati dagli esami da sommelier e in quel periodo ero titubante perché dovevo scegliere tra due strade: la prima di continuare la mia esperienza nel fine dining e nell’hotellerie di lusso, oppure di dedicarmi ai concorsi. Ho scelto la seconda opzione perché la volontà di mettermi in gioco era tanta, quindi perché non assecondarla?".

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Maitan ci ha anche raccontato come ha personalmente iniziato la sua scalata verso il titolo di Miglior Sommelier d’Italia, partendo come detto precedentemente dal concorso come Miglior Sommelier regionale, "il primo step consigliato per un fattore di difficoltà e di approccio, poi viene consigliata la Scuola concorsi: noi in Veneto ce l’abbiamo da sempre ed è strutturata da cinque o sei lezioni dove il Miglior Sommelier d’Italia in carica oppure delle persone in egual modo qualificate ti consigliano come affrontare al meglio il calice, il pubblico, il palco in sé e i concorsi, dandoti più fiducia e maggiori possibilità di affrontarli senza difficoltà".

Ciò che risulta essere la parte più difficoltosa di questi concorsi è il non avere un punto di riferimento, perché ci racconta Maitan che «lo studio è legato a una scelta personale e/o esperienza di vita, tu arrivi al concorso e non sai che cosa possono chiederti, ci sono degli indicatori di tematiche che potrebbero venire affrontate, ma queste sono molto ampie e sicuramente non specifiche».

Per arrivare alla partecipazione del concorso di Miglior Sommelier d’Italia 2023, per Cristian Maitan ci sono stati precedentemente cinque anni di preparazione, "di studio, di confronto, di conoscenza e condivisione di calici e idee con tanti colleghi sommelier ed enologi. Penso che la creazione di un vero e proprio gruppo di studio sia stato fondamentale, perché secondo me da soli si può arrivare ovunque ma in gruppo ci si arriva in maniera più veloce. Questi anni di preparazione li ho considerati come stimolo ulteriore per apprendere nuove nozioni non solo mirate alla partecipazione del concorso, ma per potermi arricchire sempre di più".

Dopo l'agognata vittoria, ci siamo chiesti quali potrebbero essere gli obiettivi o i progetti per il futuro di Cristian e "mi sto godendo la vittoria. Sono diviso tra due attività, quella ristorativa al Nuovo Ranch e quella da consulente, ed è già una grande soddisfazione poter rappresentare nazionalmente l’Associazione. Sicuramente nel futuro a breve e a lungo termine farò dei viaggi per potermi arricchire sempre di più, ma sicuramente ad oggi e per un bel po’ mi godrò a pieno il riconoscimento ottenuto!".