Pasta Hands - Andreas Bro

Eat Wasted: dagli scarti del pane nasce la pasta contro gli sprechi alimentari

La pasta prodotta dall’azienda danese Eat Wasted è un prodotto simbolo dell’economia circolare e della lotta allo spreco alimentare

Eat Wasted, azienda nata nel 2022 a Copenaghen, in Danimarca, dalle menti di Leif Friedmann e Jorge Aguilar, ad oggi si fa portavoce dell’economia circolare e della lotta allo spreco alimentare attraverso la trasformazione del pane avanzato in pasta e prodotti sostenibili.

Un gruppo di giovani provenienti da diversi Paesi ha unito conoscenze, tecnologie e la passione per il food nel creare una pasta completamente antispreco: l’idea alla base di Eat Wasted risulta infatti tanto semplice quanto geniale: raccogliere il pane raffermo invenduto dai panifici e trasformarlo in pasta, aggiungendo come ingredienti  fondamentali la lotta contro gli sprechi alimentari, innovazione, sostenibilità e un pizzico di creatività.

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«Nutrire le persone con gli sprechi alimentari” è il motto di Eat Wasted: si tratta di un problema globale significativo che rappresenta l’8-10% del totale delle emissioni di gas serra e l’aggravamento dell’insicurezza alimentare, con 783 milioni di persone che ancora soffrono la fame (Knowledge4Policy, Notizie ONU).

Il pane in Italia, con oltre 700 mila tonnellate prodotte, è uno dei prodotti più sprecati: lo ha reso noto Too Good To Go, azienda a impatto sociale e marketplace per le eccedenze alimentari, in occasione della Giornata del Pane del 16 ottobre scorso, sulla base dell’ultimo report rilasciato da Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability.

Si stima che, in media, un italiano sprechi un chilo di pane all’anno e le cause principali includono una conservazione inadeguata dell’alimento in quanto, nonostante sia molto utilizzato nelle cucine italiane, tende a seccarsi rapidamente.

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ll’inizio del progetto, Eat Wasted produceva solo pasta fresca, la quale è stata anche consegnata di persona allo chef Massimo Bottura del ristorante tre stelle Michelin Osteria Francescana, noto per la sua sensibilità verso la riduzione degli sprechi in cucina.

«Vi rendete conto di cosa facciamo? - afferma Bottura nel video in cui gli viene consegnata la pasta fresca di Eat Wasted - Facciamo food for soul per questo motivo, per cambiare la testa della gente, per far vedere che cosa si può fare con il pane vecchio (...) E quando ci sono dei ragazzi giovani che vengono e ti dimostrano quello che fanno, così si cambia davvero il mondo, una goccia alla volta».

Tra gli chef conquistati dal progetto Eat Wasted figura anche René Redzepi del ristorante tre stelle Michelin Noma di Copenaghen, il quale ha avuto modo di assaggiarne i prodotti durante un pranzo offerto da Eat Wasted a tutto lo staff.

René Redzepi - Evalotta Spangenberg
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In Italia, tra i primi a credere nel progetto c’è anche Davide Longoni di Panificatori Agricoli Urbani, un ampio gruppo di professionisti del settore legati da un comune approccio al mondo della panificazione, insieme a Forno Brisa di Bologna, Panificio Moderno a Trento e Mamm di Udine, già tra i protagonisti di un equity crowdfunding per una filiera etica di produzione del pane.

Attualmente, i formati di pasta di Eat Wasted disponibili solo tre: caserecce, fusilli e mafalde (pappardelle ondulate), mentre per quanto riguarda la pasta lunga la produzione è complicata ed è ancora in fase di sperimentazione.

Mentre, per quanto riguarda la tipologia di pane utilizzata per la produzione della pasta, può essere bianco, semi integrale o integrale: insomma, di qualsiasi tipo, che verrà separato in lotti diversi perché ogni pane ha caratteristiche e lavorazioni diverse.

La ricetta per ottenere la pasta secca del pane raffermo è attualmente in fase di brevetto. È stata studiata in Danimarca e cambia a seconda della tipologia di pane utilizzato: una parte è di semola per aiutare a tenere insieme l’impasto, il quale viene poi trafilato in bronzo a bassa temperatura per garantire una lunga conservazione.

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La pasta di Eat Wasted ad oggi viene venduta ai ristoranti, consegnata in box che vengono poi riprese e riempite nuovamente, oppure viene proposta per i catering, mentre avviene lo sviluppo di un pacchetto da 500 gr per i clienti finali che potranno ordinarla online attraverso il sito di e-commerce, con prezzi che si aggireranno dai 7 ai 9 euro al kg.

Inoltre, per ogni kg di pasta venduto verrà donata una porzione di 100 gr di pasta alle persone in difficoltà. L'obiettivo a lungo termine è quello di eliminare la fame nel mondo riducendo e utilizzando gli sprechi alimentari, mentre a breve termine si punta ad aprire un ristorante con una parte destinata a mensa per i più bisognosi e un’altra per la vendita e la somministrazione a pagamento.

Per veicolare al meglio il messaggio zero waste, Eat Wasted promuove una serie di eventi, tra Milano e Copenaghen dove si promuove la convivialità e si parla di sostenibilità con musica e momenti di svago che possano attrarre i giovani, primi fan di Eat Wasted affascinati dal progetto e dalla combinazione tra virtuosismo, sostenibilità e semplicità.