Giunto alla sua 36esima edizione e contando niente poco di meno che 222 mila presenze, quella di quest’anno si rivela una delle sue edizioni più seguite.
Diretta da Annalena Benini, nota autrice e giornalista italiana, l’edizione 2024 si è distinta per essere stata ricca di eventi, per un totale di cinque giorni all’insegna della cultura.
Intitolato la Vita Immaginaria, un omaggio alla scrittrice Natalia Ginzburg, il Salone di quest’anno vuole essere un omaggio all’immaginazione che muove la creatività di scrittori e artisti. Per l’occasione, il manifesto dell’evento è stato illustrato dall’artista Sara Calaone che, con la sua opera, auspica di riuscire a trasmettere l’importanza di dare spazio al proprio sguardo interiore e non solo a quello consumato dalla consuetudine quotidiana.
Largo dunque alla fantasia, che trova modo di esprimersi nell’intero spazio espositivo del Lingotto che si è rivelata essere, ancora una volta, location ideale con i suoi oltre 137 mila metri quadri, Oval e Pista 500 della Pinacoteca Agnelli inclusi, senza contare a tutti i luoghi che hanno ospitato gli eventi del Salone off.
Talk, presentazioni, spettacoli e mostre si sono fatte largo tra i vari stand espositivi delle innumerevoli case editrici che sono state protagoniste di quest’edizione, tra cui si riconferma la Treccani. Quest’ultima ha presentato una nuova versione in edizione limitata a 299 copie de Il Milione di Marco Polo, tra i volumi della serie Tesori svelati.
Tra l’autoproduzione e la sperimentazione grafico-narrativa non si può che menzionare This is not a love song, che reinterpreta a fumetti l’immaginario pop dando vita a formati audio/video ormai in disuso, come cassettine e vhs, solcando l’onda del rinnovato amore verso il vintage.
Tra le mostre non si può non citare quella ospitata dal Bookstock, che ha esposto le tavole dei finalisti della XI edizione del Silent Book Contest - Gianni De Conno Award, ma anche la mostra fotografica nel Piazzale 3, Non solo Signorine. Donne al lavoro dagli anni Dieci agli anni Settanta del ‘900, che ha avuto come focus il ruolo della donna nella storia.
Tanto atteso, ma particolarmente dibattuto, è stato poi l’incontro con la filosofa Rosi Braidotti e l’intervento di Elena Cecchettin, interrotto dal movimento Pro Vita, ostile alle tematiche trattate. Tra le proteste che hanno avuto come sfondo la fiera del Lingotto, hanno fatto sentire la loro voce anche gli attivisti per la Palestina.
Dalla loro il fumettista Zerocalcare che, presente all’evento per la presentazione del suo ultimo libro “Quando muori resta a me” edito da Bao Publishing, non poteva abbassare lo sguardo davanti a una così calda tematica, schierandosi dunque a fianco dei manifestanti.
Non sono mancati i talk sulla salute mentale, volti a togliere lo stigma da una tematica che diventa, giorno dopo giorno, sempre meno un tabù, e quelli sul concetto di paura nel nostro tempo, trattato dalla grande Dacia Maraini.