Marco Polo_Anastasiya Lobanovskaya

La Serenissima brinda a Marco Polo

Venezia, alfa e omega di uno dei più noti viaggiatori della storia. La Serenissima vide nascere Marco Polo nel 1254 e lo vide morire nel 1324, esattamente 700 anni fa. Figlio di una famiglia di mercanti, la vocazione per il viaggio nelle vene, i suoi occhi videro l’estremo Oriente quando aveva solo quindici anni e da lì non smise mai di viaggiare. Restò in Cina 25 anni. Qui imparò in fretta la lingua e le usanze del luogo, probabilmente già abituato alla multiculturalità di Venezia e propenso ad allargare i propri orizzonti, svolse attività amministrative e diplomatiche e fu così apprezzato per la sua intelligenza che il sovrano, il Gran Khan, gli conferì la carica di “messere”, titolo che lo legò all’imperatore del quale divenne consigliere personale e ambasciatore presso tutti i popoli dell’Impero. Così, viaggiò in India, Birmania, Tibet…

Marco Polo_Anastasiya Lobanovskaya

Anastasiya Lobanovskaya

Ma come l’avventura è una costante nella vita dell’esploratore, così anche il ritorno. Non solo casa, ma anche punto di riferimento imprenditoriale. Venezia e l’impresa commerciale di famiglia furono la destinazione della fortuna guadagnata durante i viaggi.  Terra natia il cui legame andava oltre la semplice affezione, per Venezia Marco Polo imbracciò le armi contro i genovesi, in una delle tante battaglie che all’epoca animavano il Mediterraneo. Imprigionato per più di un anno a seguito della disfatta, non si lascia scoraggiare dalla monotonia e dalle condizioni del carcere e inizia a dettare a uno scrittore toscano, Rustichello da Pisa, le prime righe del suo capolavoro. Il libro Il Milione, ci mise del tempo per passare da romanzo di fantasia ad essere considerato il primo attendibile e completo resoconto dell'Oriente e la prima opera ad aver contribuito alla reciproca conoscenza tra Asia ed Europa.

A lui, viaggiatore veneziano di fama mondiale e Ulisse altomedievale protagonista della grandezza della Repubblica Serenissima, in occasione dei 700 anni dalla sua scomparsa, la città di Venezia ha dedicato un anno di eventi diffusi per continuare a scrivere le pagine di un racconto mai terminato. Quello di Marco Polo è il primo nome che un turista legge quando raggiunge il capoluogo veneto, che a lui ha dedicato anche il suo aeroporto, un luogo di viaggio legato al viaggiatore per eccellenza. E quale migliore occasione per brindare con un calice di Prosecco Doc, la bollicina ufficiale di Venezia, che esprime tutti i profumi dell’amata terra del viaggiatore e che sarà presente a tutte le iniziative ufficiali. Per l’occasione, infatti, il Consorzio Prosecco Doc ha pensato a un’etichetta celebrativa per ricordare il grande avventuriero. Un connubio di storia, emozioni e profumi ancora tutti da scoprire e da immaginare, perché, come scriveva Marco Polo nel suo Milione: «Non ho scritto neppure la metà delle cose che ho visto».

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