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Villa Passalacqua: un diamante incastonato sulla riva del Lario

Non è difficile immaginarsi un uomo piccolo e austero che passeggia nel giardino incantato di questa villa sul lago Como. Cammina lento e volge lo sguardo verso lo specchio d’acqua scura che riflette il verde dei boschi intorno. Forse, finalmente, anche lui si prende un momento per sé stesso, assaporando “il dolce far niente” italiano.

Passalcqua, Lago di Como PH Giacomo Albo

Quell’uomo era Napoleone Bonaparte, una delle tante personalità storiche che nel tempo hanno soggiornato a Villa Passalacqua, a Moltrasio, un piccolo paese sul lago di Como.
Oggi il boutique hotel di proprietà della famiglia De Santis non è soltanto un luogo da sogno, dove mettere in pausa la frenesia della vita e soggiornare fuori dal tempo. Questa meravigliosa villa è anche il simbolo di un progetto imprenditoriale tutto italiano, che parla di buongusto, eleganza, ma anche di ospitalità. Il connubio perfetto tra arte, natura e accoglienza.

La villa venne inaugurata ufficialmente nel 1787, dopo la lunga ristrutturazione di una precedente struttura di proprietà di papa Innocenzio XI. A ordinare i primi lavori fu la famiglia Odescalchi, a seguito di un importante investimento sul territorio. Gli anni Ottanta del Settecento videro subentrare la famiglia di cui la villa ancora oggi conserva il nome: la dimora venne comprata dal conte Andrea Lucini Passalacqua per essere utilizzata come residenza estiva.

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L’architetto Felice Soave e il decoratore Giocondo Albertolli realizzarono le stanze della ricca biblioteca e le sale della dimora iniziarono a ospitare numerose opere d’arte. Un luogo incantato, passato tra le mani di ricchi nobili che ne hanno preservato e migliorato l’estetica. Tra le sale e i corridoi si respira la storia di coloro che hanno camminato sui pavimenti in cotto e sui ricchi tappeti. Se si sta in silenzio, sembra ancora di sentire rimbombare il suono dei loro passi. Come quelle del compositore Vincenzo Bellini che, ispirato dalla magia della villa, scrisse opere come Norma, La Sonnambula e La Straniera. Oggi l’hotel lo celebra con la Suite Bellini, la più grande sul lago di Como. Poi fu la volta di Winston Churchill, il primo ministro britannico che, si dice, venne sul Lario come spia-turista e fece tutto fuorché riposarsi.

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Dopo la morte dell’ultimo rappresentante della famiglia Lucini-Passalacqua, la villa passò in mani diverse: una baronessa estone con la passione per le auto sportive, poi un antropologo ungherese e solo nel 2018 tornò ad essere di proprietà di una famiglia italiana, i De Santis, originari della zona e già proprietari del Grande Hotel Tremezzo.

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Oggi, la "reggia di Moltrasio" comprende una magnifica terrazza ricca di limoni e ulivi che ricordano i profumi del Mediterraneo, una piscina, una romantica serra di rose, gelsomini e oleandri e undici fontane funzionanti, sottofondo che rende ancora più rilassante una passeggiata nel giardino affacciato sul Lario.

Le sue sono spazi accoglienti, spesso decorati da affreschi originali, scaldate da tessuti di arredo in velluto dai colori profondi, stoffe damascate, tappeti persiani e lampadari veneziani. La bellezza del luogo non basta per raggiungere l’eccellenza. Il segreto del successo di questa dimora incantata? La cura del dettaglio, che rende la realtà ancora meglio di un sogno.