Organizzata da Slow Food, da Regione Piemonte e dal Comune di Torino è una delle manifestazioni enogastronomiche più importanti a livello internazionale e, ogni due anni, conquista e affascina i suoi partecipanti attraverso l’incontro dei produttori e dei consumatori all’interno di un unico spazio, che anche quest’anno è stato il Parco Dora.
Profumi e sapori, storie di condivisione e sostenibilità per il parco post-industriale della città che ha fatto da sfondo alla sempre attesissima fiera enogastronomica di Torino. Diviso per l’occasione in diverse aree, il parco è stato palcoscenico del “Mercato”, la parte espositiva dedicata ai produttori italiani e internazionali che ha permesso di viaggiare in “pochi” metri quadri: sono state sorseggiate fresche birre IPA tra gli stand sardi e degustati formaggi erborinati dell’agrigentino accompagnati da confetture a km 0; ci si è lasciati stupire dalla freschezza di una mozzarella campana e non ci si è lasciati sfuggire nemmeno il Trentingrana di alpeggio direttamente dal Trentino Alto-Adige.
Ma oltre a riscoprire i sapori di casa, il Salone ha dato modo a chiunque di lasciarsi trasportare in terre distanti e dal profumo speziato grazie agli stand espositivi provenienti da ogni parte del mondo. In questi luoghi, oltre ad assaggiare ricette tradizionali internazionali, è stato possibile anche osservarne la preparazione, come quella laboriosa dei Takoyaki, piccole polpette fritte di polpo tipiche della cucina di Osaka.
Non solo però educazione alla gastronomia in senso stretto, ma soprattutto al rispetto verso la natura grazie a incontri mirati a sensibilizzare l’importanza e il legame sociale di un’alimentazione consapevole, che non si ferma alla tavola ma che guarda alle sfide dettate dal clima e dall’uomo in primis.
In questa relazione, il cibo riveste un ruolo fondamentale, non solo come connessione con la natura, ma anche come elemento cardine della nostra cultura. Il cibo ci ricollega alla terra, al suolo, al mare e si fa veicolo della nostra identità. È lo strumento perfetto per esprimere il legame profondo tra natura e cultura.
Per esplorare e raccontare questo legame, Slow Food, in collaborazione con Paratissima, ha lanciato una call internazionale rivolta ad artisti e performer, invitandoli a dar voce alle sfide ambientali e sociali del sistema alimentare, ma anche alle connessioni emotive, relazioni e passioni che ruotano intorno al cibo.
In occasione del Salone del Gusto di Torino, è stata presentata un'anteprima del progetto con quattro opere che raccontano il Mezzogiorno in una chiave contemporanea, mettendo in luce il profondo legame tra l'uomo e il cibo.
La Promessa ph. Francesca Procopio
Diversi sono stati i protagonisti della XV edizione di Terra Madre, ma tra questi spicca senza dubbio uno dei partner ufficiali: il Consorzio del Parmigiano Reggiano. Presso lo stand del Consorzio (SP4, Area sponsor), sono state proposte degustazioni sia in purezza che in abbinamento con eccellenze del territorio: vini, birre, spirits, cocktail, oltre ad abbinamenti inaspettati come il Cioccolato Venchi e il Vermouth Cocchi. Tra le collaborazioni di spicco, il barman Mirko Turconi ha presentato creazioni originali, tra cui il MIGIN, un gin di Formigine infuso con Parmigiano Reggiano stagionato 30 mesi, accompagnato dai vini dell’Alta Langa, birre artigianali di UDB, gin e whisky inglesi della Cotswolds Distillery, e molte altre proposte.
In particolare, venerdì 27 settembre, si è tenuta una speciale degustazione in cui il Parmigiano Reggiano è stato abbinato a due prodotti d’eccellenza piemontesi: il Cioccolato Venchi e il Vermouth Cocchi. Il Parmigiano Reggiano 12 mesi, caratterizzato da delicate note di latte fresco, yogurt e burro, è stato proposto insieme al Lingottino Bianco Salato di Venchi, un cioccolatino dall’equilibrio perfetto tra dolce e salato, e accompagnato dall'Americano di Cocchi, con i suoi profumi speziati e agrumati.
Il Parmigiano Reggiano 36 mesi, con le sue intense note olfattive e sfumature affumicate, è stato abbinato al Gianduiotto Vegan di Venchi e allo Storico Vermouth di Torino Cocchi, con le sue vibranti note di cacao e arancio amaro. Infine, il Parmigiano Reggiano 100 mesi, dalla pasta friabile e minerale e dal sapore robusto e speziato, è stato accompagnato dal Grand Blend 100% di Venchi e dal Barolo Chinato Cocchi, offrendo un’esperienza gustativa ricca e avvolgente.
“Siamo stati orgogliosi di rinnovare la nostra collaborazione con Slow Food per far scoprire agli appassionati la biodiversità e la versatilità del Parmigiano Reggiano”, ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. “Il nostro formaggio, grazie alla biodiversità delle razze bovine e alle diverse stagionature, ha offerto infinite sfumature di gusto. È questo che lo ha reso un’icona del Made in Italy, apprezzato non solo in Italia ma anche all’estero”.
Veri e propri itinerari di gusto per chiunque abbia desiderato lasciarsi guidare all’interno del regno gastronomico alla scoperta di nuovi ingredienti e delle combinazioni capaci di valorizzarli.
Il Salone del Gusto è ormai un punto di riferimento per gli amanti dell’eccellenza enogastronomica e ogni due anni non fa che superare le aspettative dei suoi ospiti: numerosissime le presenze, ancor di più i feedback di chi si è divertito, ha vissuto esperienze sensoriali tra piante e frutti dell’orto Slow Food ed ha soprattutto sorpreso il proprio palato grazie all’esperienza di percorsi tematici con i produttori, il tutto all’insegna di un weekend che ha posto sotto i riflettori tematiche ambientali chiave per la comprensione del territorio e delle sue primizie. Un’incredibile festa dei sapori in cui giocare e ritrovarsi in una nuova e rinnovata sintonia con la natura.